Città Metropolitana di Genova:Contratto decentrato 2017. La fiera dell'ingiustizia sociale.

Genova -

Contratto decentrato 2017. La fiera dell’ingiustizia sociale.


Giovedì 21 dicembre 2017 è stato firmato da cgil-cisl-uil-cida e Città Metropolitana di Genova il contratto decentrato 2017.


Venerdì 22 dicembre la Città Metropolitana di Genova decide di assumere due nuovi dirigenti, senza nemmeno comunicarlo alla RSU, con un impegno di spesa gravoso per le casse sempre a rischio della nostra Amministrazione.


Sono già tre i dirigenti nuovi assunti negli ultimi mesi. E non se ne percepiva la mancanza.


Il Contratto Decentrato prevede lo stanziamento di 1.222.000 € per la produttività di tutti i 525 dipendenti della Città metropolitana, con l’impegno di aumentarlo a consuntivo, utilizzando i risparmi di spesa sullo straordinario e sugli altri istituti finanziati dal fondo, soprattutto a vantaggio di circa 43 Posizioni Organizzative, per le quali sono già previsti 417.000 €.


E’ anche prevista la presentazione di un piano di razionalizzazione che verrà presentato a marzo, diretto a risparmi strutturali da utilizzare anche questi per ampliare il numero delle Posizioni Organizzative dal 2018.


Insomma in pochi anni i dipendenti della Città Metropolitana sono scesi a 525 nel 2017 e caleranno ulteriormente nel 2018 con la definizione del passaggio all’agenzia Alfa dei colleghi impiegati nei CPI, ma nel frattempo le P.O. aumenteranno ed i dirigenti continuano ad essere troppi.


Gli attuali 15 dirigenti, con il loro CCDI del 2016, firmato da CGIL, UIL e Direl, si spartiscono 750.000 €. Nel 2012 la produttività media dei dirigenti era di 38.000€, successivamente salita a 50.000 € nel 2017.


Anche i titolari delle P.O. non hanno subito ridimensionamenti sul salario accessorio in questi lunghi anni di crisi.


Gli unici che hanno pagato un prezzo altissimo sono tutti gli altri dipendenti della Città Metropolitana che hanno vissuto l’equazione: meno salario/maggior lavoro/meno diritti.

Gli aumenti degli ultimi due anni del fondo destinato alla produttività non compensano in alcun modo né l’aumento del costo della vita né la disparità con il trattamento dei dirigenti e delle P.O.


A fronte di una disparità così palese ed ingiustificabile, il piano di razionalizzazione prevede, tra l’altro, una “maggiore produttività del personale in servizio a fronte del medesimo numero e complessità dei processi presidiati”. Sì! Avete letto bene: invece di procedere alle assunzioni previste dal piano della mano d’opera, che solo in parte avrebbero risolto il problema del carico ormai pesantissimo per tutti gli uffici della nostra Amministrazione, lor signori si garantiscono salari da favola chiedendo a noi di lavorare ancora di più, con il consenso delle organizzazioni collaborative cgil-cisl e uil e cida.


Oltretutto, si utilizzano da mesi soluzioni fantasiose per la copertura di posti vacanti all’interno della C.M. che corrono sul filo sottile della legalità.


Inoltre, il nuovo contratto decentrato non dà risposte certe ai lavoratori rimasti fuori dalle progressioni orizzontali, rinviando il tutto al 2018.


Insomma un’Amministrazione tutta rivolta a far stare sempre meglio chi già stava bene e a peggiorare le condizioni di vita e di lavoro di tutti gli altri dipendenti.


In questi atti risiede tutta la nostra decisione di non accettare e di non siglare il contratto decentrato 2017, che ha invece il benestare di cgil-cisl uil e cida.


I prossimi mesi vedranno cambiamenti profondi e negativi nell’organizzazione del lavoro all’interno della Città Metropolitana, anche dal punto di vista contrattuale, considerato il contratto già firmato sempre dai soliti noti sindacati collaborativi per le Funzioni Centrali.


Sarà fondamentale la forza che Usb metterà in campo. Abbiamo bisogno di tutti voi, ai quali chiediamo di iscrivervi entro gennaio e di appoggiarci alle elezioni Rsu che si svolgeranno ad aprile.


Usb l’unico sindacato utile ai lavoratori.



USB-PI Città Metropolitana di Genova Genova 2-1-2018