Provincia di Reggio Emilia. UN ALTRO ACCORDO A PERDERE FIRMATO DA CGIL E CISL SULLA PELLE DEI LAVORATORI

In allegato il volantino

Reggio Emilia -

I due funzionari di C.G.I.L. e C.I.S.L. con quattro delegati R.S.U. su dodici hanno firmato venerdì scorso un “verbale” col quale avallano il trasferimento forzoso delle segretarie del Consiglio Provinciale.



Nel documento sottoscritto la Provincia ammette la modalità impropria dei trasferimenti e contemporaneamente comunica che avverrà una ulteriore riorganizzazione del personale di cui fino ad oggi non era emerso nulla.



Ricordiamo che un energico sfoltimento del personale è già stato portato avanti in questi ultimi anni e nel marzo scorso abbiamo subito una ennesima riorganizzazione della struttura con lo spostamento di diversi dipendenti.



Con questa ulteriore iniziativa che ad oggi è soltanto annunciata e non ancora  presentata nella sostanza, da un Ente che tratta i lavoratori come pedine da spostare a suo piacimento secondo logiche incomprensibili (e nonostante l’energica protesta degli “utenti” direttamente interessati, in questo caso i consiglieri provinciali), siamo fortemente preoccupati di come si potrà affrontare un'ulteriore riorganizzazione in modo equilibrato e corretto e come si possano in futuro avere rapporti improntati almeno ad una minima correttezza tra l’ente e i dipendenti.



Se non altro questa vicenda ha messo definitivamente in luce il ruolo notarile di C.G.I.L. e C.I.S.L. rispetto alle volontà della Provincia.


Ormai il ruolo di queste organizzazioni (anche a livello nazionale, del resto il ministro Sacconi li ha definiti “sindacati collaborazionisti”) è quello di controfirmare ogni provvedimento preso dalla parte datoriale, dopo qualche formalismo burocratico che nel nostro caso si riduce alla Provincia che fa e a C.G.I.L. e C.I.S.L. che controfirmano.



Il tutto senza alcun riguardo per la dignità delle colleghe coinvolte da questo trasferimento improvviso e forzato.



Ma stavolta perlomeno qualcuno si è messo di traverso, stavolta il nostro delegato non è rimasto il solo a respingere questo accordo-farsa, che porta in calce le firme dei due funzionari di C.G.I.L. e C.I.S.L. (e come ti sbagli) e di soli quattro delegati R.S.U. , quattro su dodici che la compongono.

 



La minoranza.



Gli altri delegati hanno respinto l’accordo.



Questa è la democrazia “versione concertativa” : se la maggioranza è con loro, bene; se con loro c’è la minoranza, bene lo stesso, vanno avanti e firmano sebbene la maggior parte dei delegati eletti dai lavoratori non sia d’accordo.



Ma questi sono democratici di provata fede e se dicono che la democrazia è questa ci sarà da fidarsi.
O no?
Secondo noi no.



Noi siamo sempre e comunque dalla parte dei lavoratori, soprattutto perché siamo lavoratori anche noi.



A questa svendita dei diritti e della dignità dei lavoratori noi di R.d.B./C.U.B. non ci stiamo, su questi metodi e su questi contenuti non ci troveranno mai d'accordo.

Ci rallegriamo con i delegati che si sono rifiutati di prestarsi ancora una volta al gioco che viene regolarmente fatto sulla pelle dei lavoratori, e ci auguriamo che da questa faccenda possa iniziare una presa di coscienza generale di tutti i lavoratori della Provincia sul modo migliore di tutelare i propri diritti, i propri salari e la propria dignità.