ROBA DA MATTI!

Trasferiti i dipendenti al S.Maria della Pietà

Roma -

Il trasferimento al buio al padiglione 32 del S.Maria della Pietà dell’UOT del Municipio è stato realizzato. Un obiettivo di tutti, quello di arrivare gradualmente e nel rispetto dei cittadini, dei lavoratori e dell’amministrazione, in una sede più accogliente e più funzionale si è trasformata nella vittoria dell’incompetenza, dell’arroganza e del cinismo politico.

La minaccia di fantomatiche occupazioni è la foglia di fico dietro cui si sarebbe voluta nascondere la vergogna di un trasferimento operato clandestinamente. Le occupazioni di persone senza casa che ci sono state la settimana precedente, hanno riguardato i padiglioni ristrutturati con i soldi del giubileo, che nonostante i vincoli sono stati smantellati dalla ASL, e sono cessate, in quanto si trattava di atti dimostrativi, entro 3 giorni. Le occupazioni non sono la calata dei barbari e, per quanto ognuno può avere sulle stesse l’opinione che crede, è un fatto che sono organizzate da militanti dei diritti sociali che hanno l’intelligenza sufficiente a capire l’inutilità di creare qualsiasi contrapposizione tra lavoratori e sfrattati.

La presunta necessità proclamata dal Direttore del Municipio nel corso di una seduta del Consiglio municipale, di assolvere agli stringenti obblighi che ha come datore di lavoro per il rispetto della legge 626, è semplicemente patetica. I problemi della sicurezza nella sede di via Battistini sono tuttora presenti. A questi si aggiungono ora i problemi di sicurezza presenti nel padiglione 32 che vede l’assenza di una scala di sicurezza per l’evacuazione del primo piano, il sovraffollamento degli uffici che ha riportato nei corridoi gli armadi, la pericolosa presenza di un archivio cartaceo della ASL nel seminterrato, l’assenza di un corrimano sulle scale di accesso al padiglione e sulle scale interne, l’assenza di ascensore, nonché la mancanza delle manutenzioni degli esterni e del tetto da parte della ASL (vi sono già macchie d’umidità sul controsoffitto nuovo) previsti negli accordi con l’Amministrazione comunale.

Intanto nessun riguardo per i diritti dei cittadini ad avere le informazioni preventive sul trasferimento; nessun riguardo per le normative che impongono il rispetto dei diritti delle rappresentanze sindacali dei lavoratori, figuriamoci per gli impegni ad ascoltarci riguardo la sistemazione degli uffici nei quali dovremo lavorare; nessun riguardo per l’amministrazione comunale che finora silenziosamente ha subito l’incredibile comportamento del Direttore del Municipio e del suo decisionista Presidente bisognoso di mostrare i muscoli, fregandosene di tutto e tutti.

I muscoli, o meglio le corde vocali, le ha mostrate anche un esasperato esponente dell’opposizione che ha gridato la propria frustrazione di fronte a tanta scelleratezza amministrativa. Sicuramente ha fatto uno sbaglio grave a sfogarsi, oltre ché con il Direttore, anche con la responsabile dello Staff. Non lo giustifica il fatto che la collega interpreti sovente il proprio ruolo con una eccessiva identificazione con il suo superiore, ne che possa avere fatto errori nell’ingerirsi a sproposito nell’attività istituzionale. Ai dipendenti i politici devono rispetto, sempre. E alla collega nonostante le divergenze gravi sulla sua attività di responsabile delle relazioni sindacali, va comunque la nostra vicinanza.

All’Amministrazione comunale va invece la richiesta di rompere il drammatico circolo vizioso che vede nel Municipio la lesione dei diritti di lavoratori e cittadini e l’aggravamento di un clima sempre più insopportabile, di cui sono visibili le pesanti conseguenze nell’attività di moltissimi uffici.

Roma, 15 dicembre 2004