Regione Lazio. FESSI RERUM Il cambiamento è già in atto…

Roma -

Commentiamo con stupore lo “strano” comunicato della CISL datato 25 ottobre 2013 con il quale si critica duramente il voto democratico tenutosi durante l'assemblea RSU (si evidenzia che l'acronimo RSU sta per Rappresentanza Sindacale Unitaria) lo scorso 23 ottobre e riguardante la proposta di unificazione dei Ruoli della Giunta, del Consiglio e dell'Avvocatura della Regione Lazio.



Le argomentazioni esposte dalla CISL appaiono contraddittorie e non corrispondenti alla realtà che tutti i giorni è sotto i nostri occhi, forse i colleghi della CISL vivono e/o lavorano altrove. Vi si afferma che “il doppio tavolo di contrattazione abbia generato un allineamento verso l'alto degli istituti contrattuali” e contemporaneamente che “le indennità di posizione corrisposte ai funzionari del Consiglio sono inferiori a quelle dei pari ruolo della Giunta”. Pura demagogia! La CISL sembra dimenticare che, non solo i funzionari di categoria D, ma anche il personale delle categorie A, B e C del Consiglio Regionale percepiscono un salario accessorio inferiore a quello dei colleghi con identico inquadramento della Giunta Regionale. Dopo 6 anni di separazione dei ruoli, fortissimamente voluta dall'allora Assessore al Personale Marco Di Stefano, possiamo affermare che non c'è stato alcun beneficio per il personale regionale tutto. Oggi il personale della Giunta percepisce quanto percepiva prima della separazione dei ruoli mentre il personale del Consiglio addirittura un po' meno. Resta il grande enigma: cui prodest?



Il 23 ottobre 2013 può essere considerata una data storica per la Regione Lazio. Dopo 43 anni di potere assoluto, il voto dei delegati RSU ha certificato che la CISL non è più il sindacato dominante.


Volendo fare un paragone calcistico si può dire che sia stata giocata una partita: “Conigliani” contro “Resto del Mondo” (squadra composta dai delegati di CGIL, USB, UGL, CSA e la partecipazione straordinaria di un eroico delegato CISL) col risultato finale che ha visto sconfitta la linea della CISL per 21 a 16.



Vorremmo, anche noi, discutere seriamente di un argomento ben più concreto: il fondo del salario accessorio. Per quanto riguarda l'anno 2013, l'amministrazione l'ha definito incapiente di circa 6 milioni di euro. Siamo stufi delle promesse. Non ci bastano le buone intenzioni “di facciata” manifestate nel volantino CISL a difesa del nostro salario accessorio, vogliamo i fatti. A tutti i delegati RSU diciamo che saremo ben lieti di appoggiare qualsiasi proposta, da chiunque provenga, che tuteli il salario del personale regionale dai comportamenti illegittimi del recente passato e che hanno contribuito non poco a determinare la grave situazione che oggi viviamo. E ai delegati CISL proponiamo la pubblicazione di tutti i verbali delle riunioni di delegazione trattante e di tutte le riunioni della RSU degli ultimi 5 anni. Ciò perché ogni sindacalista si assuma le proprie responsabilità e perché ogni dipendente sia più consapevole al momento delle prossime elezioni RSU.

UNIONE SINDACALE DI BASE

IL SINDACATO DELLE PERSONE LIBERE

CHE SERVE A TUTTI I LAVORATORI

 

(Per scaricare o leggere il comunicato in PDF, collegati qui:

bit.ly/18Goijy

)