Regione Lazio. Sul CSA e i falsi iscritti: la commedia è finita

Roma -

Le recenti cronache ci hanno informato su un giro di biglietti ATAC falsi, sembrerebbe destinati ad alimentare fondi neri ai politici e per arricchire un intrecciato sistema di potere.

In Regione, invece, spiccano le false iscrizioni sindacali, come quelle depositate dal CSA nel dicembre del 2011 all'Amministrazione regionale (qui il nostro volantino che ricostruisce i fatti:

bit.ly/1fvFQ7N

).

Si tratta di quaranta iscrizioni fantasma, in quanto relative a persone già cancellate dall'organizzazione, che il CSA ha utilizzato impropriamente per accrescere la propria rappresentatività (guarda caso l'ARAN misura la rappresentatività sindacale, a livello nazionale, monitorando le iscrizioni in essere al mese di dicembre), magari con la complicità di qualche funzionario, se non addirittura amministratore regionale.

La cosa venne denunciata da noi con un volantino dal titolo "Ali Babà e i 40 truffati", diffuso mediante email, mentre in tutta risposta abbiamo ricevuto dai truffatori una denuncia querela per diffamazione (

bit.ly/HMLgjc

), recentemente archiviata dal GIP (

bit.ly/1eCV5ye

) con alcune motivazioni importanti, tra le quali il diritto all'esercizio della critica sindacale, la possibilità di interazione e di discussione in una mailing-list, fino al fatto che "la presenza di adesioni sindacali a CSA irregolari o comunque attualmente inefficaci (perché "disdettate") [...] non appare del tutto inverosimile".



Allora se non sono false le iscrizioni, è falso il dato della rappresentatività sindacale, perché basato su iscrizioni irregolari, pertanto l'Amministrazione Regionale e l'ARAN hanno il dovere di rettificare.


Ci chiediamo poi se il malcostume del falso, così diffuso in Italia, non sia ampiamente diffuso e praticato anche in altre amministrazioni e da altre OO.SS., disposte a tutto pur di mantenere il proprio potere e gli intrecci con la politica.



USB non ha bisogno di questi squallidi mezzi e lo ha dimostrato con un unico grande sciopero generale e la mobilitazione del 18 ottobre, che ha scatenato anche la preoccupazione di altre sigle, come CGIL, CISL e UIL, in questi giorni impegnate con gli scioperi col contagocce.


mentre da sempre si battono per mantenere la propria dittatura sindacale cercando di soffocare altre organizzazioni (anche se ora in FIOM/CGIL si preoccupano della democrazia sindacale, dopo essere stati esclusi dalle aziende sistema FIAT).



L'USB da sempre si batte per la democrazia sindacale, per la rappresentanza nei posti di lavoro e l'organizzazione dei lavoratori ed è sempre più l'unica alternativa sindacale credibile per questo Paese.

Abbandona i sindacati banditi.

ISCRIVITI E UNISCITI A NOI!

USB

IL SINDACATO

DELLE PERSONE LIBERE

AL DI FUORI DEI GIOCHI DI POTERE