È UN'INGIUSTIZIA PERÒ!

In allegato il volantino

Nazionale -

Come Calimero nel Carosello televisivo di un tempo la Ministra Madìa si è accorta del mancato rinnovo dei contratti dei pubblici impiegati – contratti fermi al 2009 – definendo tutto ciò una “profonda ingiustizia”. È poi incorsa in una vistosa gaffe ignorando che il governo di cui fa parte ha inteso prolungare il blocco fino al 2020: a sua insaputa!

 

Sui contratti la mobilitazione di USB parte da lontano, ma si è intensificata in questi ultimi mesi con manifestazioni, scioperi e altre iniziative, approdando, da ultimo, alla manifestazione nazionale del 14 Marzo, ai presidi e alle assemblee territoriali del 14 Maggio, fino al blitz durante il Forum della P.A. di martedì 27 maggio, così da riportare nell’agenda politica del Governo il rinnovo dei contratti.

 

USB sin da subito ha rifiutato il principio che gli 80 euro di Renzi sostituissero il rinnovo contrattuale ed ha chiesto la riapertura del contratto non solo per la parte normativa, come vogliono cgil,cisl e uil, ma anche per quella economica.

 

Per chi lavora negli Enti Locali al mancato rinnovo dei contratti nazionali si aggiunge il prevedibile taglio del salario accessorio (produttività ed indennità), messo in atto scientificamente come conseguenza delle incursioni del MEF.

Incursioni finalizzate a imporre un deciso cambio di rotta in senso “brunettiano” di quelle amministrazioni locali più resistenti.

 

I tagli pesanti attuati dai Governi agli Enti Locali, si sono tradotti nella cancellazione del welfare con esternalizzazione di servizi pubblici ai privati, peggioramento della loro qualità ed aumento dei costi per i cittadini.

 

La riforma delle Autonomie Locali, con il riordino delle Province e l’istituzione delle Città Metropolitane, si inserisce nella volontà politica di tagliare altri posti di lavoro nelle Amministrazioni Pubbliche, nonostante nei soli comuni, in base ai dati del MEF, esistano 112.000 posti di carenze d’organico (fonte ANCI-IFEL). Si insiste invece con la mobilità coatta e con il taglio o con la privatizzazione dei servizi pubblici resi alla cittadinanza, sostenendo che siamo troppi.

 

L’apparente lotta agli sprechi e l’obiettivo di rendere più efficiente la Pubblica Amministrazione, – più virtuali che reali – nascondono la volontà di distruggere la P.A., regalare al mercato i servizi pubblici e con essi il ruolo e la dignità del pubblico dipendente, precari compresi.

 

Lottiamo quindi con rinnovata determinazione in difesa della P.A. e del Welfare, per significativi aumenti contrattuali in paga base, per la cancellazione della riforma Brunetta, per un programma straordinario di assunzione e per la stabilizzazione di tutti i precari.

 

19 GIUGNO SCIOPERO GENERALE DEL PUBBLICO IMPIEGO
Contratto subito per cancellare una profonda ingiustizia!