Firenze: Comunicato su Scuole dell'Infanzia

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Il ricorso al Tar, fatto dai genitori del Comitato L'infanzia non si appalta, contro l'esternalizzazione di parte dei servizi delle scuole materne comunali, è stato bocciato.

Non è vero, secondo la sentenza, che il tempo scuola sia dimezzato perché i lavoratori di cooperativa hanno la stessa qualifica di quelli del Comune (che abbiano stipendi, diritti e contratti diversi poco importa), come non importano tutti gli altri punti che il comitato di genitori aveva sottoposto al giudizio del Tar: il mancato concorso pubblico da parte del personale di cooperativa, la mancata collegialità (perché le maestre di cooperativa partecipano ai collegi ma non hanno diritto di voto), il mancato passaggio in Consiglio Comunale della decisione di appaltare il servizio.

Tutte problematiche che il giudice non ha considerato, anzi, ha giustificato.

E per il Tar la scuola resta pubblica, anche se - di fatto - pubblica non è più, anche se esistono disparità di trattamento tra lavoratori ed una parte di questi è precaria e sfruttata. Non solo: con l'addebito di diecimila euro di spese legali ai genitori che avevano fatto ricorso, permettendosi di denunciare la scelta di smantellare un'eccellenza comunale, il Tar invita anche a guardarsi bene dal contestare, dal cercare giustizia in sede legale. Meglio abbassare la testa e tacere.

È raro che gli utenti si accorgano che un servizio - pubblico o privato - sia in appalto: bibliotecari, archivisti, sorveglianti, addetti alle pulizie o scaffalisti di una grande catena di supermercati per la maggior parte della gente sono tutti uguali. In pochi sanno che molte di queste professioni sono state esternalizzate, che quando si va in una biblioteca, in un supermercato, in un museo parte dei lavoratori sono precari, o più precari di altri, meno pagati, con meno diritti.

 

Il merito della battaglia del Comitato dell'Infanzia non si appalta è stato anche quello di combattere non solo affinché un servizio di eccellenza pubblico restasse tale, ma anche per difendere i diritti dei lavoratori e affinché tutti i lavoratori della scuola comunale avessero uguali diritti. Per questo l’Unione Sindacale di Base ha sempre appoggiato questa battaglia di civiltà portata avanti da questi genitori. Anche se il Tar ha bocciato il loro ricorso.

 

 

Firenze 22 Marzo 2017