La guerra del Comune di Roma ai nidi pubblici: confermata la chiusura di 15 asili, anche con motivazioni vergognose. Sindaca Raggi, che ne dice?

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Al Dipartimento Servizi Educativi del Comune di Roma non si sono arresi. Un mese dopo la circolare che faceva strage di strutture educative pubbliche - sospesa nel giro di 48 ore per le reazioni indignate delle lavoratrici, di USB e della cittadinanza - sono tornati all’attacco.

 

Con la circolare 23733 del 12 luglio, a firma del Direttore di Direzione (sic!) Maria Teresa Canali e del Direttore Luisa Massimiani, viene confermata la chiusura per 15 Nidi e sezioni ponte. Mettendo le mani avanti, questa volta sono indicate le motivazioni della decisione di chiudere. Come nel caso di Tondogiro, in via S.Igino Papa a Primavalle, che secondo Canali-Massimiani è chiuso dall’anno educativo 2020-21 per lavori di ristrutturazione e “necessita di integrazioni che rendono la struttura inagibile a breve”. Risultato: 12 esuberi. Peccato che il 9 luglio il Servizio III (Edilizia Pubblica), avesse comunicato il fine lavori, l’avvenuta pulizia di cantiere e il trasporto in sito degli arredi che erano stati spostati.

Basta questo per sbugiardare i Direttori: dopo una ristrutturazione da 370.000 euro l’asilo nido è pronto, ma la pianificazione del Dipartimento non ne prevede la riapertura causa non meglio specificate “integrazioni”. Non sono mancate nemmeno le vergognose panzane delle dirigenti comunali, le stesse che apostrofavano le nostre rappresentanti sindacali con un “ve la prendete voi la responsabilità se il tetto cade in testa ai bambini?”.

Il perché, naturalmente, è un altro: i posti a disposizione dei bambini in quel nido non sono stati messi a bando dal Municipio XIV. Di chi è la responsabilità del mancato inserimento nel bando sull’offerta di posti nel nido di via S.Igino Papa?

Ribadiamo la denuncia di un mese fa: non è possibile sostenere che a Roma non c’è bisogno di nidi pubblici; tanto più che nel programma elettorale che ha catapultato i 5 Stelle in Campidoglio, la ripubblicizzazione dei servizi era uno dei punti qualificanti.

Che a Roma i nidi non servano più è improbabile, tanto che non cessa il fiorire di iniziative private (a scopo di lucro, è sempre bene ricordarlo). Che siano i nidi pubblici il vero problema? Oltre vent’anni di amministrazioni da Rutelli a Veltroni, da Alemanno a Marino lo hanno confermato, operando per una progressiva riduzione dell’offerta e per l’apertura di “autostrade” a favore dell’iniziativa privata (volevano fare perfino i nidi di condominio!). Del resto abbiamo visto spesso esponenti politici mettersi direttamente in affari nel ruolo di imprenditori del settore (e viceversa).

Ma c’è un altro problema: la qualità. Ad essa accedono solo i ricchi, e questo succedeva già prima. Per i poveri e per i normali lavoratori (sempre più a rischio impoverimento) c’erano i nidi pubblici dove la ricerca sulla qualità educativa si conciliava con lo sforzo di garantire i diritti delle lavoratrici.

Di diritti questi ultimi neanche a parlarne, basta verificarlo con una visita nei tantissimi nidi privati. Il controllo spetterebbe al Dipartimento che accredita le strutture private convenzionate alle quali “regaliamo” anche gli edifici, dopo naturalmente averli ristrutturati coi soldi pubblici.

La sindaca Raggi è alla fine di un mandato assolutamente deficitario riguardo alle aspettative sollevate (non le nostre, quelle scritte nel loro programma); ma almeno nel settore aveva mosso significativi passi in controtendenza, con la stabilizzazione di consistenti quote di personale. Oggi, di fronte a questo scempio e nonostante le garanzie date in pubblico qualche mese fa, Raggi intende per una volta cercare tra i dirigenti la responsabilità di una mancata riapertura che grida vendetta?

Finora questi Dirigenti (super-pagati), invece di aumentare l’offerta con orari che vadano davvero incontro alle esigenze di chi lavora; invece di localizzare i nidi nelle periferie di una città che si espande; invece di controllare la qualità dei nidi privati in convenzione; invece di tutto ciò, questi Dirigenti hanno proseguito la strada del depotenziamento e a volte del sabotaggio, come testimonia la vicenda del nido del XIV municipio.

Le prossime scelte dell’Amministrazione comunale ci diranno se Virginia Raggi in questa vicenda è vittima o complice.

 

USB Servizi educativi e scolastici

Roma 15-7-2021