Provincia di Terni:Manca il sale......non solo sulle strade.

Terni -

MANCA IL SALE…NON SOLO SULLE STRADE


Con l'approssimarsi della stagione invernale arriva, immancabile, l'annuncio della Provincia di Terni sulla penuria di fondi per la gestione in sicurezza della rete viaria di competenza; niente di diverso rispetto alle altre stagioni, ma le paventate aggravanti della neve e del gelo si aggiungono a una situazione già di per se disastrata.


Il desolante panorama è oramai consolidato: parco mezzi bisognoso di ricambi e, sarebbe meglio, di ricambi generazionali (ma forse anche lo spazzaneve dovrà andare in pensione a 70 anni), manutenzioni ridotte al lumicino, rischi per la sicurezza degli operatori ai quali, puntualmente, viene chiesto di compiere il miracolo natalizio e garantire i servizi e la loro qualità.


Ma noi non ci rassegniamo al fatto di vedere cadere ancora una volta nel vuoto l'allarme lanciato nel mare magnum dell'indifferenza della politica, sorda alle denunce e agli appelli in quanto unica responsabile, a tutti i livelli, dell'assurda situazione che si è venuta a creare per le Province in generale, e per quella di Terni in particolare.


Denunciamo quindi che mentre a Perugia si brinda, da ben due anni, per lo scampato pericolo del predissesto e si lanciano proclami sulla tranquillità economica conquistata con il concorso regionale, che consentirà anche di ammodernare i mezzi a servizio della viabilità, alla Provincia di Terni, che in predissesto è già da due anni, ci si dispera vedendo aprirsi le porte del dissesto finanziario dell'ente. Un ente, quello ternano, ormai abbandonato a se stesso da papà Governo e mamma Regione, sempre più padrone il primo e matrigna la seconda, per mano di quegli esponenti politici che dovrebbero perorare le cause del territorio da cui attingono voti e consensi.

Lasciamo ai posteri questa testimonianza dell'insipienza della politica locale con le sue pantomime vittimistiche nei confronti di un potere (regionale e centrale) di cui sarebbe vittima.


Non sono solo le strade, a soffrire di questo abbandono, ma anche l'edilizia scolastica – è di due anni fa la lettera aperta dell'allora presidente Di Girolamo nella quale denunciava l'impossibilità a provvedere alle manutenzioni degli edifici scolastici – i centri per l'impiego – oggetto di una cervellotica cogestione provincia/regione che ha portato al peggioramento della qualità dei servizi e delle condizioni lavorative degli addetti – la polizia provinciale - che ha dovuto pagare il prezzo dei fasti perugini vedendo dimezzato il proprio organico con il quale però dover continuare a far fronte alla tutela dell'ambiente – i dipendenti tutti – alle prese con croniche deficienze tecnico-strutturali che i tagli al bilancio hanno ovviamente acuito.

Alla Provincia non resta quindi che lanciare appelli e confidare in estenuanti viaggi della speranza tra Roma e Perugia ai quali affidare, cappello in mano, la speranza di una grazia o di un'elemosina che dovrebbe arrivare per mano di coloro che questa situazione hanno creato.


Denunciamo quindi questo stato di cose appellandoci alle coscienze ancora non rassegnate, perché la Provincia è un bene comune e i problemi non sono di chi ci lavora ma sono i nostri, di noi che viaggiamo su strade impraticabili, mandiamo a scuola i figli in scuole non sicure, affrontiamo le file quotidiane ai centri per l'impiego in cerca di un lavoro, e vorremmo un ambiente tutelato e una Costituzione applicata e non calpestata o aggirata.


Ci permettiamo quindi di dissentire in parte da un certo Albert Einstein che asseriva: “La teoria è quando si sa tutto e niente funziona; la pratica è quando tutto funziona e nessuno sa il perché; noi abbiamo messo insieme la teoria e la pratica: non c'è niente che funzioni... e nessuno sa il perché!”

Almeno in questo caso i responsabili hanno nome, cognome e casacca politica.


Se fossimo ottimisti potremmo concludere che il grano salis non manca solo alle strade ma anche, e soprattutto, alle menti di chi ha pianificato l'eliminazione delle Province – vera politica populista – e continua a perseverare nell'azione facendosi beffa dell'esito del referendum costituzionale.

Ma questo è un sale che non si può acquistare nemmeno con i bilanci in ordine.


Terni, 04 dicembre 2017 p. Esecutivo Federazione USB P.I.

Matteo Stoico