Regione Umbria, USB: piove sul bagnato, RSU senza la presidenza

Perugia -

Mentre al Comune di Terni la UIL, coerentemente al sempre desiderato progetto del “sindacato unico dell’Ente”, ha visioni irrealistiche sulle presenze all’assemblea dei lavoratori e sui consensi dagli stessi espressi sulle proposte poste ai voti, arrivando perfino a chiedere improbabili dimissioni di componenti la RSU, alla Regione dell’Umbria lo stesso sindacato, in evidente e motivato stato confusionale, dati i noti fatti che lo riguardano, manda al massacro politico e personale, una propria e storica delegata eletta nella RSU.

 

Prima le dimissioni del Presidente eletto UIL, motivate con l’impossibilità ad esercitare con efficacia l’incarico per i troppi impegni profusi sul territorio quale dirigente distaccato del sindacato, poi la proposta, evidentemente avventata, data anche l’assenza di un proprio delegato alla riunione RSU, e quindi bocciata per non aver raggiunto la maggioranza assoluta dei consensi, come previsto dal Regolamento dell’organismo.

Uno scenario paradossale nel quale la RSU del più rilevante Ente del territorio risulta essere spaccata ed i sindacati confederali, tutti, in evidente stato di difficoltà.

 

USB ha assistito stupita allo spettacolo, fuori dai giochi ovviamente che tradizionalmente caratterizzano le dinamiche politiche e relazionali delle segreterie territoriali, ma che, in questo caso, hanno evidentemente segnato il passo, con l’assenza eclatante di un accordo precostituito tra segreterie.

 

Uno scenario che ci preoccupa molto, stante le difficoltà che l’Ente sta attraversando, con l’imminenza delle nuove elezioni amministrative e tutte le questioni che riguardano la generalità del personale, ad iniziare dal nuovo Contatto Integrativo Decentrato, che registrano il blocco e rilevano il disinteresse generale dell’Amministrazione regionale, probabilmente in altre faccende affaccendata.

 

USB ha chiesto l’assunzione di un atto di responsabilità ai presenti, tramite l’invio di una nota alla Giunta nella quale si richiede nuovamente un incontro urgente sulle tematiche aperte e che vanno assolutamente definite in tempo utile proponendo, in caso di mancato riscontro, la convocazione dell’Assemblea generale del personale, che ha il diritto di essere informato e la dichiarazione dello stato di agitazione.

 

Abbiamo registrato “il gelo” da parte di tutti i presenti di fronte a questa nostra proposta, che attiene alla normalità della prassi sindacale. Evidentemente dobbiamo prendere atto che il sindacato confederale, almeno alla Regione dell’Umbria, non solo segna il passo rispetto al progetto più generale “del sindacato unico della nazione” proposto dalla CGIL di Landini, ma intende continuare a derogare anche al ricorso a prerogative e prassi sindacali le sole utili per gestire nella trasparenza e legittimità le questioni che stanno a cuore ai lavoratori ed i loro diritto di vedere giustamente riconosciuto e retribuito ruolo, compiti e funzioni. Meglio continuare nella gestione “concertativa”, che abbiamo tutti avuto modo di rilevare quali frutti amari produce…

 

Auspichiamo che i lavoratori della Regione dell’Umbria prendano atto che è urgente e necessario prendere coscienza della situazione, conferendo più sostegno e forza all’USB, l’unico sindacato indipendente che da subito ha rappresentato il “nuovo” presso la Regione dell’Umbria ed il solo in grado di rivalutare un ruolo e funzione che ha bisogno di riscoprire dignità, valori e competenze.

 

Perugia, 09 maggio 2019 Federazione Regionale USB