Provincia di Roma. LAVORATORI DI CAPITALE LAVORO: chi c'è, c'è, chi non c'è...preghi

In allegato il volantino

Roma -

Care/i colleghe/i

Alla luce degli ultimi avvenimenti riguardanti la crisi economica e sulle misure adottate dai governi per contrastarla o, come purtroppo crediamo, arginarla,  riteniamo di dover fare alcune riflessioni che ci riguardano da molto vicino.
Fra i provvedimenti che si sono decisi negli ultimi mesi c'è il taglio agli enti locali che in concreto si realizza con la diminuzione dei servizi alla popolazione, lotta agli sprechi e più in generale riduzione delle  spese.


Ma veniamo a noi. La Capitale Lavoro S.p.A. è una società in house  a capitale interamente pubblico  le cui quote di proprietà sono detenute  dalla Provincia di Roma. Il finanziamento delle attività viene in gran parte dall'utilizzo dei Fondi Sociali Europei e da risorse economiche proprie della Provincia.


Visti i tagli agli enti locali ci poniamo una preoccupante domanda: c'è il rischio che la Provincia non riesca a far fronte alle spese per mantenere in piedi la società Capitale Lavoro e provveda al suo scioglimento? E se c'è, quanto è grande?


Considerato i tempi la domanda è più che lecita e giustificata e bisogna prepararsi al peggio. Come? Sappiamo benissimo e lo diciamo da anni  che lavoriamo presso i Centri per l'Impiego svolgendo le stesse mansioni dei provinciali ma senza un riconoscimento formale  e con differenze salariali, oramai accumulate negli anni, ingiustificate.


 L'Amministrazione Provinciale può, entro i limiti di legge,  liberamente deliberare sull'indizione di concorsi  e visto la situazione di crisi economica generale e locale, le ingenti risorse economiche investite nella nostra società e l'attività che svolge il personale il Capitale Lavoro ci chiediamo  perchè non si proceda all'internalizzazione del personale di Capitale Lavoro presso la Provincia tramite un corso-concorso che tenga conto dell'esperienza maturata in questi anni.

Questa domanda trova sostegno dall'evidenza che ricopriamo e siamo già impiegati nelle attività di sportello dei CPI! Si parla di altre risorse finanziarie che potrebbero arrivare dai fondi sociali europei per rifinanziarci ma appoggiarsi continuamente a questi per la nostra sopravvivenza  ci fornisce solamente delle “boccate di ossigeno” che non risolvono il nostro problema occupazionale  che potrebbe drammaticamente precipitare visto l'evolversi veloce del panorama economico-istituzionale. Inoltre internalizzandoci le risorse dei FSE potrebbero essere usate per sostenere maggiormente le politiche attive del lavoro a favore della cittadinanza.



Siamo pessimisti, catastrofisti o esagerati? Noi pensiamo assolutamente di no, leggiamo la realtà cercando di interpretarla, prevederla e magari prevenire gli eventi. Di una cosa siamo però certi, che se e quando ci sarà il “botto” chi è già dentro ci rimarrà e chi è fuori......preghi!

 

 

RSA USB  CAPITALE LAVORO