SI NAVIGA A VISTA. MA L'APPRODO È CHIARO!

Genova -

 

Il  “Comitato di pilotaggio” (mai nome fu più infausto) sul trasferimento delle funzioni delle ex Province, tramite un comunicato del 17 febbraio di Cgil-Cisl-Uil, dichiara di non aver nessun progetto che garantisca nel tempo i servizi erogati dai CPI e dalla Polizia ex Provinciale.  Inoltre,  il suo orizzonte il 2016 non va oltre il 2016.

Oltretutto, anche da parte dei sindacati collaborativi è stato accettato (conflitto di interessi?) il principio della privatizzazione dei servizi per l'impiego attraverso il sistema degli accreditamenti.

Ci raccontano che i 225 dipendenti dei CPI saranno confermati (dove non si sa ancora). Ma è la legge che lo dice esplicitamente, per cui non comprendiamo la necessità di sottolinearlo. Era prioritario cominciare a dare risposte sul come, sul dove e con chi.

Nemmeno una parola sulla già deliberata chiusura dei CPI di Rivarolo e di Voltri, con tutto quello che ne consegue per gli utenti di quelle periferie, come già denunciato in un nostro precedente volantino che ha indotto i lavoratori di questi siti ed alcune forze politiche della città ad unirsi alla nostra protesta.

Nessun impegno per i lavoratori in appalto del Consorzio Motiva, collocamento disabili e numero verde servizi che andrebbero reinternalizzati per funzionare meglio e costare meno. Solo impegni parziali per i precari passati ad Arsel, e nemmeno una parola sulla vicenda dei lavoratori di Atene.

Sulla Polizia Provinciale siamo al paradosso. Un servizio che ha dimostrato negli anni tutta la sua importanza con alte professionalità nel settore, viene trattato come un inutile orpello, indicando una non soluzione, offensiva per i lavoratori.

USB ha chiaro il quadro che si profila:

I CPI non avranno più la possibilità di operare senza gli oltre cento lavoratori degli appalti in scadenza ad ottobre. Il futuro immaginato da lor signori è obbligato e si chiama privatizzazione con un ruolo marginale per il servizio pubblico ed i suoi dipendenti.

La Polizia della Città Metropolitana, che secondo noi deve restare interamente, tramite una legge Regionale che riaffidi il servizio e le relative risorse, immaginata con i numeri indicati dalla Regione è destinata a scomparire definitivamente in poco tempo.

C'è inoltre la forte preoccupazione per i lavoratori iscritti sul “Portale per la mobilità”, che ad oggi non pone nemmeno nessuna garanzia occupazionale e rischia di causare degli esuberi nel 2017.

Lunedì 15 si è svolta presso la Federazione USB una partecipata assemblea dei lavoratori in appalto ai CPI, alla quale hanno partecipato anche delegati USB dipendenti della Città Metropolitana.


I lavoratori presenti hanno deciso momenti di protesta e lotta per il 1° marzo con presidi in tutti i CPI e per l'8 marzo davanti alla Regione, in difesa dei servizi pubblici da loro erogati e in difesa del loro posto di lavoro.

USB ribadisce la condotta che porta avanti  dal primo giorno del calvario “provincicidio”: o si ci salva tutti o non si salva nessuno.

Contro la chiusura e la privatizzazione dei CPI, contro lo smantellamento della Polizia della Città Metropolitana, per la reinternalizzazione dei servizi, per la stabilizzazione dei precari e per una soluzione dignitosa per i lavoratori di Atene, USB-P.I della C.M. sarà presente alle iniziative del 1° e dell' 8 marzo.

Insieme siamo imbattibili. USB l'unico sindacato utile ai lavoratori.


USB-P.I. Città Metropolitana di Genova.