Elezioni RSU del Comune di Bologna. Mentre L'amministrazione fornisce l'aiutino ai sindacati amici, centinaia di lavoratori precari del Comune di Bologna vengono esclusi dal voto e dalla stabilizzazione

In allegato il volantino

Bologna -

Almeno 100 lavoratori precari si sono recati nei primi due giorni di elezione RSU, ai seggi per votare e sono stati respinti a causa di un regolamento che non permette loro di eleggere i propri rappresentanti sindacali e che RdB, in solitaria solitudine  ha cercato invano di modificare.


I precari, soprattutto degli asili nido si sono recati a votare perché l’amministrazione ha diramato una nota ingannevole nella quale si afferma che possono votare “i dipendenti con contratto a tempo determinato inseriti nei processi di stabilizzazione”.


In questo modo oltre trecento precari a T.D. che ogni giorno si recano al lavoro nei vari settori dell’amministrazione hanno imparato in modo un po’ crudele che non potendo votare ne consegue che non è prevista la loro stabilizzazione.


La cosa dovrebbe fare riflettere principalmente quei giornalisti che nelle scorse settimane, a campagna elettorale RSU già cominciata, hanno dedicato intere pagine alla favola raccontata dalla giunta e da cgil,cisl e uil  della fine del precariato al Comune di Bologna e quei politici che da allora fanno finta che il problema precariato non esista più.



L’amministrazione non si è però limata a sostenere nei fatti cgil,cisl e uil attraverso accordi finti come appunto quello sulla fine del precariato o quello ancora più recente sulla sicurezza e sulla P.M. ma ieri mattina ha veramente toccato il fondo.


L’A.C. che per legge è obbligata a fornire la strumentazione necessaria per le elezioni RSU ma non può in alcun modo intervenire, direttamente e/o indirettamente sull’andamento del voto ne può diramare alcun dato, ha deciso di correre in soccorso dei soliti sindacati amici estremamente preoccupati della scarsa affluenza alle urne da cui pensano evidentemente di uscire penalizzati ed ha  diramato ai vari direttori di settori una nota a firma del direttore del personale G. Angeli il cui contenuto riportiamo integralmente.


 Gentili colleghi, siamo al secondo giorno di votazioni e la percentuale di voto alla chiusura dei seggi di ieri era del 17% sul totale degli aventi diritto. Vi ricordo che le elezioni sono valide quando hanno votato almeno la metà più uno degli aventi diritto al voto, il che significa almeno 2.440 espressioni di voto (siano esse schede valide, schede bianche o schede nulle).
Al fine di supportare lo sforzo anche economico che sta compiendo l'A.C., vi chiedo pertanto di invitare il vostro personale a recarsi ai seggi per esercitare il diritto di voto e vi ringrazio fin da ora per la collaborazione.



Chiunque conosca un minimo la macchina comunale comprende che l’invito del datore di lavoro ai propri  dipendenti comunali oltre ad assumere un carattere intimidatorio è un implicito invito a sostenere chi concerta con lo stesso datore.
Per questo provvederemo a diffidare l’A.C. dal proseguire in tali comportamenti senza escludere il ricorso alle vie legali.


Ci chiediamo se quando si tratterà delle elezioni amministrative l’A.C. si porrà il problema del quorum ed inviterà i cittadini ad andare alle urne perché ha sostenuto uno grande sforzo economico per farli votare (sig!).

 

Ovviamente ci auguriamo e stiamo lavorando perchè i lavoratori del comune vadano a votare ma senza lasciarsi intimidire dai ricatti subliminali del proprio datore di lavoro.