Provincia di Genova. Racconto di una Pasqua amara

In allegato il volantino

Genova -

Nell’uovo di Pasqua pensavamo di trovare la soluzione del drammatico problema delle cinque lavoratrici co.co.co a cottimo con la Tecnosistemi, per un appalto della Provincia di Genova. Soluzione promessa in diverse occasioni pubbliche dal Presidente Repetto e che era prevista dall’accordo sul PMO che anche RdB/CUB ha firmato (…d’intesa con la struttura e l’assessore di riferimento, verrà valutata la possibilità di collocare le interessate all’interno del sistema di gestione dei centri per l’impiego…).


Invece abbiamo trovato le lettere di licenziamento di queste lavoratrici che da 7 anni sono impiegate con contratti vari presso la Provincia di Genova.


Queste lavoratrici hanno lavorato, per anni, 38/40 ore alla settimana guadagnando 600€ al mese, ricevendo ordini e disposizioni solo dai responsabili del centro, infatti la società vincitrice dell’appalto ha solo fatto opera di prestatrice di mano d’opera.


Una vera e propria pratica di CAPORALATO della peggior specie, applicato nei Centri per l’impiego che hanno tra i compiti istituzionali quello di combattere questa odiosa pratica di sfruttamento.


Detestabile la prassi dell’Amministrazione nel scegliere una ditta che aveva fatto un offerta talmente bassa che era perlomeno da approfondire. Dirigenti vari che hanno permesso di far lavorare per mesi senza contratto queste lavoratrici, accettando poi contratti postdatati, Amministrazione che ha dato compiti non previsti dal contratto, salvo poi dare gli stessi compiti ad altre persone a condizioni di gran lunga migliori. Oppure chiedere alle lavoratrici ricerche in un archivio sporco e pericoloso (626 docet), facendo balenare idee di miglioramento della condizione contrattuale.


Oppure fargli credere (non i sindacalisti, come sostiene l’Assessore Bertolotto) in un assembra pubblica che sarebbero state sistemate facendole rimanere ancora un anno a quelle condizioni con la prospettiva di un futuro migliore.


Oltretutto il contratto è stato fatto scadere prima della scadenza naturale (oltre il danno la beffa) salvo dare le pratiche rimaste in parte a personale interno ed in parte a Datasiel che ha incaricato un'altra ditta per il loro inserimento.


Un Amministrazione che parla sempre di pari opportunità e che non è in grado di farle rispettare nemmeno nei propri uffici.


Le lavoratrici il giorno prima del licenziamento erano preoccupate che non facessimo cose che potessero impermalosire Presidente ed Assessore e che perciò impedissero la soluzione dei loro problemi. La loro è dignità, non quella di chi usa il proprio ruolo istituzionale solo per promettere in campagna elettorale e poi non mantenere.


Al primo appuntamento importante di applicazione del PMO l’amministrazione lo disattende. Cosa ci dobbiamo aspettare sulle stabilizzazioni e sulle progressioni verticali? Forse che finita la campagna elettorale ci diranno che è stato solo un pesce d’aprile?


Siamo indignati, preoccupati e arrabbiati. Siamo anche disarmati perché sembra non importi a nessuno di quello che sta succedendo. Anzi riceviamo decine di e-mail di dipendenti che protestano contro la stabilizzazione dei lavoratori precari. Ma che paese è diventato, il nostro?


Venerdi 4-4-2008 saremo comunque, dalle 9,30, di nuovo in piazza De Ferrari con lo sciopero dei lavoratori precari. Cercheremo di incontrare il Presidente della Regione per denunciare anche questo grave avvenimento, essendo parzialmente coinvolto con Datasiel.

 

Nel frattempo non possiamo fare altro che abbracciare le cinque lavoratrici, dichiarandogli tutta la nostra solidarietà, con l’impegno di continuare la battaglia in tutti i modi possibili affinché abbiano, presto, un giusto riconoscimento.